Certamente tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita un bonsai, i più fortunati magari dal vivo, quelli che non ci sono riusciti…probabilmente alla tv, o in fotografia; il bonsai (dal giapponese bon=bacinella, e sai=piantare) è un albero in miniatura che viene opportunamente trattato affinché rimanga nano per tutta la vita, un misto tra natura ed arte che visto da vicino riesce a trasmettere una certa emozione, oltre ovviamente alla sua indiscutibile particolarità e bellezza.
Con il termine bonsai non si vuole soltanto indicare l’albero nano in se e per sé, ma anche quella che è una tecnica artistica molto complessa che racchiude in se conoscimenti di botanica, estetica, ed una particolare specializzazione in quella che viene considerata un’arte all’interno dell’arte, ovvero la bonsaistica. Si tratta in realtà di una tecnica nata in Cina e poi modificata in Giappone che consiste in pratica nel coltivare piante dando loro una forma, ‘instradando’ in parole povere la pianta o l’albero in questione verso un processo di crescita per certi versi differente da quello normale.
Cenni di storia
Nel secolo VI la tecnica bonsai si chiamava penzai o penjing, iniziò ad essere praticata in Giappone applicando alle piante coltivate i canoni estetici dello Zen, e fu da subito strettamente correlata a quello che i popoli orientali chiamavano seishi, per l’appunto l’arte di coltivare dando forma, e di farlo utilizzando le tecniche più bizzarre, ma sempre nel totale rispetto delle leggi naturali e della pianta stessa.
Ancora oggi sono ci moltissime persone ad essere convinte che i Bonsai siano dei particolari tipi di pianta che per un errore genetico della natura sono nate nane, ma ovviamente non è così; in effetti sono piante assolutamente normali, l’unica differenza è che vengono preparate e guidate nel loro processo di sviluppo naturale utilizzando tecniche sofisticate, che permettono di poter assicurare loro una corretta crescita a livello naturale ma che, allo stesso tempo, liberano la creatività e la passione in coloro che decidono di coltivarne uno, magari giusto nel salone di casa propria.
Aspetto e principali caratteristiche di un Bonsai
Un Bonsai è costituito praticamente da 5 elementi che sono: radici, da disporre poco a poco possibilmente a raggiera in modo da dare alla pianta una postura stabile e sicura, tronco, che può essere ‘eretto o sinuoso’ a seconda del tipo di Bonsai, e che deve avere una base di maggior diametro che poi si assottiglia mano mano spingendosi verso l’alto, rami, che fotmano la caratteristica ‘capigliatura’ del Bonsai, foglie, che bisognerà cercare di mantenere di piccole dimensioni stando però attenti a non far mai mancare loro acqua e fertilizzanti, ed apice, ovvero la parte terminale del Bonsai, suo vero simbolo di vita.
Ogni pianta ha una storia ed una personalità tutta sua, ed è forse proprio questo il motivo per cui queste bellissime creature risultano essere così cariche di energia positiva e di mistero, proprio perché riescono a rispecchiare sia la natura che la personalità di colui che se ne prende cura. Come vedremo nel seguente paragrafo, esistono vari stili di Bonsai, ed ognuno di essi ha delle caratteristiche ben precise, ma andiamo un po’ più nel dettaglio.
Quanti stili di Bonsai esistono?
Il segreto per una buona coltivazione bonsaistica è quello di fare nin modo che gli ‘interventi’ del suo ‘curatore’ si notino il meno possibile e siano poco invasivi, ovvero non forzino i principi naturali di sviluppo della pianta stessa; per questo motivo, i Bonsai non hanno tutti la stessa forma e le stesse caratteristiche estetiche, ma variano anche a seconda della specie di pianta che si è deciso di coltivare.
A parte la tipologia di pianta che si decide di coltivare (melograno, ginseng, azalea, ginepro, ficus), al Bonsai può essere dato anche uno stile a seconda della tecnica utilizzata nella sua coltivazione, e le tecniche conosciute sono più di una decina. Esiste uno stile eretto formale (Chokkan) tipico delle conifere a tronco dritto, un’altro chiamato stile eretto informale (Moyogi), più comune e semplice da realizzare, in cui il tronco ha una forma abbastanza sinuosa, uno stile inclinato (Shakan), con tronco e vegetazione inclinati su uno dei due lati, ed ancora tanti altri stili che variano in modo assolutamente soggettivo e che rendono entusiasmante l’arte del bonsaista.