Già dal 1734, la dinastia dei Borbone regnava sui territori del Sud Italia e la Sicilia, tenendo però ben separate le due cose, ovvero il Regno di Napoli ed il Regno di Sicilia; fu soltanto più di ottant’anni dopo che Re Ferdinando decise di unificare i due reami e di fonderli in un’unica entità, ovvero il Regno delle due Sicilie. In un primo momento fu scelta Palermo come capitale, poi dopo appena un anno fu spostata a Napoli.
Era esattamente l’8 Dicembre del 1816 quando il Re Ferdinando di Borbone scrisse il primo statuto del regno, La Legge Fondamentale del Regno delle Due Sicilie; per dare all’evento un deciso tono solenne fu proprio il Re a compiere il primo gesto simbolico, abbandonando il nome di Ferdinando IV di Napoli e quello di Ferdinando III di Sicilia per assumere quello di Ferdinando I delle Due Sicilie, atto che alla nobiltà siciliana non piacque molto in quanto aveva concesso al sovrano dei privilegi speciali, ovviamente annullati dopo questo gesto.
L’ingresso di Napoleone in Italia
Le truppe francesi di Napoleone Bonaparte avevano più volte già tentato di entrare nell’Italia del Sud verso la fine del 1700, tant’è che Re Ferdinando abbandonò il Regno di Napoli e scappò a Palermo, lasciando la città di Napoli nel caos più totale; nacquero di conseguenza dei gruppi di rivoltosi locali che poco a poco si ingrandirono sempre più, fino a creare addirittura la Repubblica Napoletana, destinata però a durare molto poco ed essere annientata dall’invasione francese.
Le truppe di Napoleone iniziarono ad arrivare sempre più numerose e, visti i gravissimi danni che stavano arrecando a tutto il patrimonio culturale napoletano, Re Ferdinando pensò bene di trasferire i capolavori più preziosi che possedeva a Palermo, dove invece era un po’ più protetto anche dai locali. Napoleone lasciò la questione del Sud Italia in sospeso per qualche anno perché impegnato anche sul fronte austriaco, ma poi tornò giù più cattivo di prima nel 1806, e costrinse Re Ferdinando alla sua seconda fuga a Palermo, dichiarando ufficialmente decaduta la dinastia borbonica e nominando suo fratello Giuseppe Bonaparte Re di Napoli.
I Borboni e la nascita del Regno delle due Sicilie
Re Ferdinando riuscì a tornare a Napoli soltanto nel 1815 e cercò di riprendersi quello che era suo già dalla fine del 1700; per fare ciò nominò come responsabile delle operazioni il primo ministro Luigi de Medici di Ottaiano, incaricato ufficialmente di curare le relazioni della casa borbonica con Gioacchino Murat, che nel frattempo aveva sostituito al trono il fratello di Napoleone. Il primo ministro neo eletto unificò le provincie facenti parte del Regno di Sicilia con quelle del Regno di Napoli, dando così i natali al nuovo Regno delle due Sicilie.
Era l’8 Dicembre del 1816 quando ebbe luogo la cerimonia ufficiale della nascita del nuovo regno, ma bisogna dire che la cosa non fu vista tanto di buon occhio specialmente dai siciliani, che persero in un sol colpo la loro storica indipendenza che durava da circa 600 anni. Dunque fu questa volta il popolo siciliano ad entrare in rivolta, dando inizio ad una vera e propria campagna antiborbonica e costringendo Re Ferdinando a trasferirsi a Napoli, nominata dopo appena un anno nuova capitale del Regno delle due Sicilie.
Le rivolte popolari del Sud
Diciamo pure che la situazione generale del neonato Regno delle due Sicilie non era poi così tranquilla e facilmente gestibile, e fu il 1820 l’anno in cui la pentola a pressione scoppiò; sia in Sicilia che a Napoli tirava aria di sommossa popolare già da un bel po’, e mentre anche il figlio di Re Ferdinando, il Principe Francesco di Borbonefu costretto a lasciare la Sicilia per rifugiarsi a Napoli, anche in territorio napoletano i sottotenenti Michele Morelli e Giuseppe Silvati misero in piedi un moto rivoluzionario che partì dalla zona dell’Agro nolano e si espanse poco a poco a macchia d’olio.
In pratica sia i napoletani che i siciliani non volevano rinunciare alla propria indipendenza giuridica, ed erano disposti anche a ritornare sotto l’ala protettrice della dinastia borbonica, però ognuno con la sua propria costituzione e la sua propria indipendenza. Tutta l’Europa intanto osservava con interesse ed una certa preoccupazione lo svolgimento dei fatti, e nello stesso anno Re Ferdinando fu convocato a Lubiana per dare spiegazioni alle superpotenze europee di quanto stava accadendo. Era il preludio ad un intervento di repressione delle varie sommosse, e fu il generale austriaco Metternich ad occuparsene, inviando le truppe austriache ad occupare Napoli nel 1821.